Hanno ricattato un sacerdote con delle foto compromettenti. Ora sono stati arrestati.
Un parroco della provincia di Verona veniva ricattato da due 20enni. Uno stratagemma architettato alla perfezione. Ecco la storia.
Verona: un ricatto pensato nel dettaglio
Tutto pensato nei minimi particolari, tutto sarebbe servito a ricattare un sacerdote che, pur di aiutare una persona che ne aveva bisogno, avrebbe fatto qualsiasi cosa. Ma tutto era falso. Questo era il piano di due 20enni, originari di Rovigo e Verona.
Un sacerdote, della provincia di Verona, la vittima. Il tutto è iniziato lo scorso 10 giugno quando la giovane, che si fingeva ragazza madre e con un bambino piccolo da poco nato, si reca dal sacerdote per chiedere aiuto e conforto. La giovane racconta al sacerdote di esser stata lasciata ed abbandonata da padre del bambino e di non avere soldi per tirare avanti.
La ragazza e le sue confidenze false al sacerdote
Il sacerdote ha cercato, per quanto possibile, di prodigarsi nell’aiutare la ragazza, accettando anche di incontrarla davanti ad un bar, fuori le mura della sua chiesa. Ecco che qui, scatta la presenza dell’altro complice. Un giovane, suo amico, scattava fotografie di nascosto durante gli incontri fuori parrocchia fra la sua amica ed il sacerdote.
Le foto degli incontri fra il sacerdote e la ragazza
Accanto a questo, c’è da aggiungersi che la ragazza si è confidata con il parroco e, con lui, avrebbe scambiato anche foto e confidenze. Il sacerdote, ignaro di tutto ed in buona fede, cercava di aiutare la giovane come poteva, fino a quando l’amico di lei (il falso fotografo) non ha iniziato a ricattare il sacerdote, chiedendogli del denaro (circa 10mila euro), altrimenti avrebbe divulgato tutte le foto e i messaggi confidenziali che lui e la sua complice si erano scambiati nel corso di quelle settimane.
L’arresto dei due ricattatori
Da lì, la denuncia del parroco che, aiutato dai Carabinieri della locale stazione, ha organizzato una finta consegna di denaro alla giovane. I due ricattatori, nel giorno e nel luogo fissato per l’appuntamento, non hanno trovato il parroco, bensì i militari dell’Arma che li aspettavano.
I due giovani sono stati condannati all’obbligo di restare in casa nelle ore notturne e all’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: veronasera.it
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