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Il Rosa della Donna

Veronica Giuliani: “Ho trovato l’Amore, l’Amore si è lasciato vedere!” – Video

La storia di Santa Veronica Giuliani nel film “Il Risveglio di un Gigante” di Giovanni Ziberna e Valeria Baldan, promosso dalla Dominus Production.

La sua eccezionale esistenza di donna, tra grandi doni, combattimenti contro i demoni e vita di tutti i giorni.
Ha vissuto nel nascondimento all’interno del convento delle clarisse cappuccine a Città di Castello in Umbria.
E’ arrivata fino a noi tramite un vastissimo diario di oltre 22.000 fogli manoscritti, che lei dovette scrivere per obbedienza e che è stato definito “un tesoro nascosto”. Ha vissuto un incredibile rapporto quotidiano e straordinario al tempo stesso, con Dio e la Madonna. E poi le innumerevoli visite in Paradiso, in Inferno e in Purgatorio e la comprensione dei più grandi misteri della fede, la portano ad essere considerata “l’anima più adornata di doni soprannaturali dopo la Madre di Dio” (Papa Leone XIII). Tutto questo unito a una quotidianità fatta di mansioni e organizzazione ordinaria della vita in convento.

Chi è santa Veronica Giuliani?

E’ la domanda che ho posto alla prima persona che mi ha parlato di lei, quando ancora ne ignoravo l’esistenza. Oggi penso che Santa Veronica Giuliani sia una donna capace di donarsi totalmente al suo Amato e, a imitazione sua, alla Chiesa. Ho guardato il “Risveglio di un Gigante” incollata allo schermo. Il docufilm è stato distribuito in Italia grazie alla Dominus Production della mia cara amica Federica Picchi.

È uno di quei film che ti fa riflettere, ti costruisce dentro e ti fa sentire il desiderio di allenarti costantemente ad amare. Il titolo non poteva essere più azzeccato. Veronica è proprio così, una gigante di santità. E tale la definì Papa Pio IX. In lei le esperienze mistiche, che altri santi e sante hanno vissuto due o tre volte, si moltiplicano in modo esponenziale. A prima vista appare una figura lontana, troppo, da noi comuni mortali.

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Santa Veronica modello per la donna

Poi conoscendola meglio, scopro invece che ha molto da dire, soprattutto a noi donne di oggi. Santa Veronica si è consegnata senza riserve al Signore. E ci invita a fare altrettanto, a prescindere dalla chiamata di ognuna, ci insegna a mettere al centro Gesù. Perché fondare la nostra vita su di Lui è una garanzia, qualsiasi sia la nostra vocazione.

Veronica – Orsola prima di prendere i voti – apparteneva ad una illustre famiglia, era una ragazza avvenente, che non passava di certo inosservata. Molti spasimanti facevano la fila per conquistarla. Il padre desiderava per lei un buon matrimonio con tutte le carte in regola e sperava così di dare lustro al casato. Beh, niente di nuovo rispetto a tante altre dinamiche familiari, in cui le aspettative e i sogni dei genitori si riversano sui figli.

La chiamata

Ma il cuore di Veronica era teso verso un amore più grande. Anelava al giorno in cui sarebbe diventata sposa si, ma del Signore. Era una ragazza che aveva il mondo in mano. Avrebbe potuto ambire ad una buona posizione sociale, a una vita agiata, come succede a tante giovani di oggi: il sogno di molte, inseguito ad ogni costo e compromesso. Veronica invece sceglie liberamente una vita di consacrazione e di grande sacrificio. Sceglie di donarsi per amore all’Amore.

Un esempio in netta controtendenza rispetto alle lusinghe del mondo di oggi che ci propina invece come promessa di felicità, una vita facile, comoda, proiettata ad apparire e non a essere. Eppure Veronica era pienamente realizzata perché aveva speso la sua vita ad amare veramente, uscendo da se stessa, dai propri limiti, egoismi. Era felice!

Stessa cosa non si può dire di molte donne di oggi, schiave inconsapevoli di una mentalità individualista e prevaricatrice che induce all’affermazione di se stesse ad ogni costo, a una vita autoreferenziale, a non guardare in faccia nessuno pur di raggiungere i propri obiettivi.

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Santa Veronica: il bene e il male

La storia di Veronica porta in risalto un tema oggi in disuso, quello del peccato. Siamo sempre più immersi nel relativismo, e ciò che è desiderio diventa diritto, con tutti gli effetti negativi che ne conseguono. Non esiste più una linea di demarcazione tra il bene e il male, oggi si ritiene che se una cosa si può fare allora è giusta. Basta pensare all’aborto regolamentato dalla legge. Addirittura ritenuto una conquista della donna, quando in realtà si tratta di un terribile smisurato inganno.

L’aborto è la soppressione della vita di un bambino nel luogo dove dovrebbe sentirsi più al sicuro, il ventre della sua mamma. E’ un atto che colpisce la donna nella sua intimità, infierendole una ferita sia sul piano psicologico che spirituale con la quale dovrà convivere per sempre. Senza poi sottovalutare tutti i rischi per la sua salute fisica. E dire a una donna che soffre per aver abortito, che quello era un suo diritto, non allevierà il suo dolore. Perché non c’è verità in quella legge. Non sempre la legge umana corrisponde alla legge divina. E solo la verità ci rende liberi e ci dona la pace del cuore.

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Il valore dell’offerta

Nel film dedicato a Santa Veronica Giuliani, emerge inoltre il tema dell’offerta. La sua vita è una continua offerta d’amore per il Bene. In una società dove si espande una cultura mortifera che tende a eliminare tutto ciò che è sacrificio, rinuncia, in cui si fa sempre più spazio, la mentalità dello scarto di coloro che non sono ritenuti degni di vivere, in nome della qualità della vita, la parola offerta suona assai fuori moda.

Ancora il film richiama l’attenzione su una realtà che c’è chi purtroppo ignora, chi pensa che non esista oppure che sia vuoto. L’Inferno. Molti non ci credono più, tra cui tanti sacerdoti. Non usa più parlare dell’Inferno, e se lo fai vieni tacciato di essere retrogrado, medievale (che poi sarebbe un complimento).

Veronica si spenderà e offrirà grandi penitenze per la salvezza delle anime. Un impegno a cui tutti siamo chiamati, ognuno in modo diverso come diversa è la chiamata di ciascuno per la santità. Ma tutti possiamo, anzi dobbiamo fare la nostra parte, e un giorno ce ne verrà chiesto conto.

Santa Veronica: una donna con doti manageriali

Niente di più falso poi nel pensare, come alcuni hanno ipotizzato, che Veronica non era tutta in sé.  A prova che non fosse una malata di mente, né una visionaria, ci sono le sue grandi doti “manageriali”. Era una donna proiettata verso il Cielo ma con i piedi a terra, concreta, dotata di ottime capacità organizzative, tanto che per anni fu Madre Badessa del Monastero delle cappuccine di Città di Castello. Era capace di apportare migliorie che rendevano più funzionale la vita all’interno del monastero.

Certo è che una pazza non riuscirebbe in tutto ciò. E poi era molto amata dalle consorelle, che l’apprezzavano e stimavano. Un esempio di donna vincente, che ha fatto centro nella sua vita, e si propone come modello per noi donne di oggi, tanto bisognose di essere liberate dai condizionamenti di un mondo che fa di tutto per distoglierci dalla nostra vera chiamata, e quindi dalla nostra felicità .

Quella a cui il nostro cuore anela e l’unica nella quale trova la piena realizzazione: il dono di noi stesse per amore, per la vita.

Info docufilm Il Risveglio di un Gigante: www.dominusproduction.com

Simona Amabene  

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