In omaggio a San Giacomo maggiore e al celebre Cammino a lui dedicato, c’è un cibo antico e buono dall’aroma tipicamente spagnolo e dalla storia lunga e intramontabile che si può replicare con facilità a casa.
Il 25 luglio si ricorda San Giacomo apostolo definito il maggiore per distinguerlo dall’altro Giacomo. Era il fratello di Giovanni e e insiene a lui e a Pietro fu presente in un momento importante come quello della Trasfigurazione di Gesù.
I Vangeli ci narrano che successivamente Giacomo fu testimone anche della sua agonia nell’orto del Getsemani. San Giacomo morì per decapitazione intorno all’anno 43 sotto il regno di Erode Agrippa.
È intorno al IX secolo che in seguito al ritrovamento della sua tomba ebbe origine il famoso Cammino di Santiago de Compostela, composto da una rete di itinerari che si snoda attraverso tutta l’Europa fino a raggiungere proprio il luogo dove è sepolto San Giacomo.
Il suo corpo era stato portato in quella località della Galizia, che era il luogo in cui aveva svolto una parte importante della sua opera di evangelizzazione.
Il dolce per i pellegrini lungo il Cammino
Legato alla figura di San Giacomo e al Cammino esiste un dolce ormai molto antico, la Tarta de Santiago.
È una specialità galiziana e si tratta di una torta con una ricetta di cui si hanno tracce fin dal XVI secolo quando veniva chiamata Tarta Real. È stata poi codificata nell’Ottocento, precisamente nel 1838, quando il pasticcere Luis Bartolomè de Leybar la inserì nel suo Cuaderno de Confiteria dandole il nome di Tarta de Almendras, cioè torta di mandorle, l’ingrediente base da cui è composta.
Ha una forma rotonda e in superficie viene raffigurata la croce di San Giacomo. Viene offerta ai pellegrini che si recano attraverso la lunga strada che si snoda fino alla cattedrale di Santiago de Compostela. Nel 2006 alla Tarta de Santiago è stato conferito il riconoscimento del marchio IGP.
La ricetta della Tarta del Santiago
È un dolce molto semplice, caratterizzato principalmente, oltre alla presenza di mandorle e ad una aromatizzazione di cannella e limone, dalla tipica decorazione in superficie che prevede semplicemente la croce di San Giacomo rappresentata a contrasto con lo zucchero a velo.
Per realizzare il disegno di solito si usa generalmente un metodo molto casalingo, e cioè realizzare il disegno, ritagliarlo e usarlo come sagoma.
Certamente è un modo molto semplice di realizzare una guarnizione che lo è altrettanto, essendo al tempo stesso tanto significativa.
Ecco la ricetta per realizzare la Tarta de Santiago. Queste dosi sono per uno stampo da 22 cm di diametro.
Ingredienti
- 150 gr di farina di mandorle
- 200 gr di zucchero semolato
- 6 uova
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- la scorza grattugiata di 1 limone
- 125 gr di mandorle intere
- zucchero a velo
Procedimento
Prima di iniziare la preparazione è bene preriscaldare il forno a 180°. Poi, usando una planetaria o in una ciotola utilizzando le fruste elettriche, montare le uova con lo zucchero insieme anche alla cannella e alla scorza del limone fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.
A parte, tostare le mandorle e poi tritarle grossolanamente. Aggiungerle al composto e far amalgamare il tutto mescolando per circa 10 minuti fino a che non risulta spumoso.
A questo punto incorporare la farina di mandorle mescolando con cura, delicatamente, con una spatola dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
Quindi versarlo in uno stampo preferibilmente a cerniera leggermente imburrato. Cuocere poi in forno statico a 180° per circa 40 minuti.
Per accertarsi dell’avvenuta cottura fare la prova dello stecchino inserendolo e se esce asciutto allora la torta è pronta.
Dopo averla sfornata attendere che si raffreddi ed estrarla dallo stampo. Infine adagiare al centro della superficie l’immagine di una croce di San Giacomo stampata e ritagliata e spolverare con abbondante zucchero a velo.
Dopo non resta altro che rimuovere la figura e così il motivo decorativo che contraddistingue questo dolce sarà bene in evidenza a definirla espressamente come la Tarta de Santiago.