La strada della Chiesa è purtroppo segnata da insidie che provengono anche dal suo interno, ovvero da quel mondo del cosiddetto “progressismo teologico”.
Un caso su tutti, in particolare, che riguarda questa triste condizione, riguarda la Chiesa cattolica tedesca. Paolo VI lo aveva spiegato molto bene: il fumo di Satana è entrato anche nella Chiesa.
I numeri che parlano degli aderenti alla chiesa sono in diminuzione un po’ ovunque, ma il caso della Chiesa cattolica tedesca, una delle più solide anche per il particolare modello di richiesta delle imposte ai fedeli, mostra la crisi più significativa. I vescovi tedeschi rappresentano una corrente “progressista” nell’ambito del cattolicesimo, ma quando il Papa era un tedesco le loro posizione erano certamente meno prese in considerazione.
In Germania si sbandiera infatti un certo “progressismo teologico” spinto che per molti è qualcosa di inaccettabile, in particolare in ambiti come il matrimonio, la famiglia, le unioni, o i temi bioetici come aborto e fine vita, su cui i vescovi tedeschi hanno spesso posizioni, diciamo così, “incerte”. Quando non apertamente contraddittorie, fino all’incredibile.
L’ultimo caso rappresenta il tema dell’obbligo del celibato dai sacerdoti, che pare i tedeschi vogliamo abolire, dando un’ultima spallata per ciò che riguarda il rischio di protestantizzazione della Chiesa cattolica. Poi c’è il tema della donne. Con il rischio che spesso si riduca tutto a una questione di potere temporale. Lasciando da parte il Vangelo e la Parola di Dio.
Cambiare per fare cosa, è la domanda che si pongono in tanti. Meglio, verso cosa? Dove sta il Signore in tutti questi dibattiti? Per molti, pare non pervenuto. L’appello però a fare spazio alle donne laiche all’interno del Vaticano è stato tuttavia pienamente raccolto da Papa Francesco. Che ha nominato molte figure femminili di recente tra i vertici della Santa sede.
Il “Sinodo interno” alla Chiesa tedesca tuttavia ci farà capire quale sarà il futuro. Si va verso uno scisma della Chiesa tedesca? Non semplice comprendere la portata di una tale decisione. Per questo a molti analisti pare che si risolverà tutto in un nulla di fatto, ma con prima una certa esacerbazione dei toni. Un po’ come a volere fare la voce grossa per poter orientare il dibattito sui propri “desiderata”.
Ma a quelli del Signore, ci pensa più qualcuno? La domanda, ironica ma fino a un certo punto, sembra cogliere nel segno. Se si guarda alle modifiche sostanziali che i vescovi tedeschi vorrebbero imporre al cattolicesimo mondiale. Che per duemila anni è sempre stato fedele al volere di Cristo, Via Verità e Vita, unico Salvatore.
Di recente c’è stata la dimissione da guida dei vescovi tedeschi del cardinale Reinhard Marx, porporato molto attivo a Roma e portatore di tante delle proposte “rivoluzionarie” della Chiesa tedesca. Quando non propriamente “reazionarie”.
D’altronde abbiamo già assistito secoli indietro a quanto accaduto con la riforma protestante. Che purtroppo ha avviato la strada di molti verso una tendenza secolarizzazione atea oggi in corso in gran parte dei paesi di cultura e tradizione cattolica.
Il rischio, paventato da molti, è che la Chiesa spogliata della capacità di mettere al centro Cristo, diventi nient’altro che una Ong che fa da stampella al welfare carente dello Stato ma che continui a portare avanti riti e culti che senza la centralità di Gesù diventerebbero incomprensibili.
Il Papa, per fortuna, non sta dando troppo ascolto alle eccessive e bizzarre di una chiesa che, dal punto di vista economico in particolare, fino a qualche anno fa contava ancora molto.
Idee come quelle della “Messa ecumenica“, un rito unico valido per tutte le confessioni, sarebbe probabilmente una vera sciagura per la fede in Gesù. Per non parlare della pastorale Lgbt, di certo non auspicabile, ma di fatto una battaglia della chiesa “progressista” tedesca.
Da lì nascono spettacoli indecenti come le parate Lgbt all’interno delle chiese tedesche e austriache, a cui si è assistito negli ultimi anni.
C’è persino chi dice che i vescovi tedeschi punterebbero a fare valere tutto il loro peso e “potere” su questi argomenti anche in vista di un eventuale prossimo conclave, come nei peggiori film di strategia a tutti i costi.
Preghiamo per il nostro Papa Francesco, che non ceda mai alle tentazione del mondo e di chi vorrebbe una Chiesa prona ai piedi del principe delle Tenebre. Che non ci si dimentichi mai dell’importanza di mettere al centro di ogni progetto, come spesso ha affermato Francesco, il Signore Gesù, unica luce dell’uomo in un mondo intriso di buio e perdizione.
Giovanni Bernardi
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