L’incredibile vicenda che ha coinvolto il più giovane Vescovo italiano della Chiesa, ferito in un agguato nel territorio della sua sua nuova diocesi.
Monsignor Carlassare, nominato Vescovo da Papa Francesco due mesi fa, è un missionario comboniano in Sud Sudan. Qui è rimasto vittima di un grave attacco, ma ora sta meglio. Nonostante tutto, chiede di pregare per il popolo che a lui è stato affidato.
Persone armate sono entrate nella sua abitazione e l’hanno colpito alle gambe con diversi colpi d’arma da fuoco. Padre Carlassare, neo Vescovo della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan, è stato subito soccorso e portato al locale ospedale ma, viste le sue condizioni e dato che aveva perso molto sangue, è stato poi trasferito nell’ospedale di Nairobi, in Kenya, dove ha anche subito delle trasfusioni.
Le sue condizioni, ora, sono stabili. Il missionario, nominato Vescovo della Diocesi africana proprio dal Pontefice due mesi fa e che dovrebbe esser consacrato il prossimo 23 maggio, ha subito avvertito il suo ordine monastico dopo l’attentato subito. Ha subito chiesto preghiere non per lui, ma per la sua gente: “Pregate non tanto per me, ma per la gente di Rumbek che soffre più di me” – ha detto ai suoi superiori – “Perdono chi mi ha sparato”.
Avvertito subito dell’accaduto, anche il Santo Padre ha pregato per Monsignor Carlassare.
Il missionario comboniano è il più giovane Vescovo al mondo posto alla guida di una Diocesi. Nominato alla guida dei quella Diocesi nel Sud Sudan dopo che, dal 2011, era in sede vacante, per la morte di un altro Vescovo missionario comboniano, padre Cesare Mazzolari.
Ancora senza un motivo l’aggressione, anche se al momento sono state arrestate, perché sospettate, ben 24 persone. Potrebbe trattarsi di una rapina finita male, anche se non ci sono segni di furto nell’abitazione dove il missionario è stato aggredito.
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Una nota della Conferenza Episcopale dei Vescovi del Sud Sudan è stata emanata nella quale, fra l’altro, si legge: “Un sacerdote che ha la stanza accanto a monsignor Christian è uscito e ha chiesto agli uomini armati cosa volessero, ma ha ricevuto colpi di avvertimento per farsi da parte. I due hanno chiesto a padre Christian di uscire e, di fronte al suo rifiuto, gli hanno sparato a entrambe le gambe e sono fuggiti”.
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ROSALIA GIGLIANO
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