A Ponticelli, quartiere della periferia Est della città di Napoli, il Venerdì Santo si celebra la Via Matris.
Non solo la Via Crucis, in ricordo delle sofferenze di Cristo, ma anche la Via Matris. Una pia pratica del XVI secolo, che ripercorre i 7 dolori di Maria.
Venerdì Santo: la pratica della Via Matris
Il Venerdì Santo è uno dei giorni più forti dell’Anno Liturgico. Cristo muore in croce per espiare tutti i nostri peccati e salvare l’intera umanità. Ogni comunità ricorda questo evento con l’esercizio della Via Crucis, ripercorrendo le 14 stazioni che portarono Cristo a morire sul Golgota e ad essere, poi, sepolto.
A Ponticelli, quartiere della periferia Est di Napoli, oltre alla Via Crucis, si ripercorre anche la “Via Matris”, la via che ripercorre il dolore della Vergine Maria nel vedere le sofferenze alle quali è costretto suo Figlio. La Basilica “Santa Maria della Neve” e la parrocchia “Beata Vergine di Lourdes”, entrambe di Ponticelli, si incontrano per celebrare questo particolare e toccante momento.
Ovviamente, quest’anno, causa l’epidemia da Coronavirus, anche la celebrazione all’esterno della Via Matris è annullata. Sarà celebrata, nella Basilica “Santa Maria della Neve” di Ponticelli rigorosamente a porte chiuse. Tutti i fedeli potranno seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook della stessa Basilica (“Basilica Santuario Santa Maria della Neve”).
Per questo, abbiamo deciso di creare un focus informativo su questa pratica, proposta a Napoli.
Ponticelli e il dolore di Maria
La Via Matris parte dalla devozione ai “7 dolori di Maria” ed ha origini molto antiche. Questa preghiera, dal lontano XVI secolo, è arrivata ai giorni nostri. Il cammino della Vergine Maria, un cammino di fede e di prova, racchiuso in 7 stazioni:
- la rivelazione di Simeone
- la fuga in Egitto
- lo smarrimento di Gesù
- l’incontro con Gesù sulla via del Calvario;
- la presenza sotto la croce del Figlio
- l’accoglienza di Gesù deposto dalla croce
- la sepoltura di Cristo
Cristo morto e Maria Addolorata: le immagini della Via Matris
Da un lato l’immagine di Cristo morto, dall’altra l’immagine del dolore di Maria, portate in processione dalle due comunità parrocchiali. A metà strada, di un percorso che attraversa le principali strade del quartiere, il Cristo morto incontra la Madonna Addolorata.
Ciò che è suggestivo è che l’immagine del Cristo morto è portata in spalla da uomini vestiti di nero, seguiti da altri con il cappuccio bianco, portanti anche delle lucerne, mentre l’Addolorata è portata anch’essa a spalla da 4 donne con il capo coperto da un drappo nero. La sofferenza di Cristo incontra il dolore di sua Madre.
Le stazioni della Via Matris rappresentano la pietà ma anche il dolore di Maria, di una Madre che ha sempre custodito e meditato tutto nel segreto del suo cuore, e che in ultimo accoglie il Figlio morto fra le sue braccia.
Un cammino di fede e di dolore
“Un cammino di fede e di dolore, nel quale la Vergine ha preceduto la Chiesa e che questa dovrà percorrere fino alla fine dei secoli” – è scritto in un documento, trattante il pio esercizio delle Via Matris, della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti.
Pochi conoscono questa pia pratica ed esercitarla proprio il Venerdì Santo dà ancora più solennità al momento che la Chiesa vive.
ROSALIA GIGLIANO
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