“Farò più rumore da morto che da vivo”
«Sono un mistero di fronte a me stesso» disse di se stesso. Ma nonostante tutto, Padre Pio si diffonde in Benin e in Eritrea, in Irak e in Egitto, arriva sino in Patagonia, contagia anche i non cristiani. E sulla tomba ormai arrivano pellegrini di ogni provenienza. Il fatto è che la fama e la devozione al fraticello di Pietralcina, a 34 anni dalla morte, continua a crescere. E si espande nel mondo, in luoghi insospettabili: da maggio la chiesetta di Kerecia in Eritrea espone un quadro di Padre Pio, venerato anche dagli ortodossi locali. Da Ismaylia in Egitto monsignor Makarios Tewflik dei copti ha chiesto una statua del padre «per proteggere i miei fedeli in pericolo». L’anno scorso sono arrivati a San Giovanni Rotondo 223 gruppi di lingua inglese (americani soprattutto, ma anche irlandesi e filippini), tre comitive dalla Corea, una dalla Thailandia, dodici dall’Africa. In tutto, 7 milioni e mezzo di pellegrini: «Che fanno del nostro santuario il più visitato del mondo dopo la Guadalupe», dice Stefano Campanella, che dirige teleradiopadrepio..