Viene accompagnata all’altare dall’uomo che ha ricevuto il cuore del padre

 

Una donna ha deciso di farsi accompagnare all’altare dall’uomo che ha ricevuto il cuore del padre morto tragicamente nel 2006. I due si sono incontrati di persona la prima volta lo scorso venerdì, il giorno del matrimonio, e quando la ragazza lo ha visto non è riuscita a trattenere le lacrime per la commozione. Lui le ha preso la mano, l’ha portata al petto e poi le ha chiesto: “Lo riesci a sentire?”, la ragazza allora gli ha afferrato il polso ed ha annuito.

Questa bella storia di amore e generosità è successa a Pittsburgh: Jeni Stepien aveva perso il padre Michael nel 2006, quando un ladro nel corso di una rapina gli aveva sparato decretandone la morte. I medici lo hanno tenuto in vita artificialmente per 48 ore, ma poi hanno comunicato alla famiglia che non c’era nulla da fare e questi hanno acconsentito a staccare il respiratore ed hanno deciso di donare i suoi organi.

A ricevere il cuore di Michael è stato Arthur Thomas. In quel periodo Tom (come lo chiama la famiglia Stepien) rischiava di morire: era in attesa di un donatore da 10 anni e sarebbe morto entro pochi giorni se non lo avesse ricevuto, quindi, il cuore di Michael gli ha salvato la vita. Quel natale Tom ha scritto una lunga lettera di ringraziamento alla famiglia Stepien e da quel momento sono rimasti in contatto per anni con lettere e telefonate.

Quando Jeni ha ricevuto la proposta di matrimonio ha pensato che fosse l’occasione ideale per coinvolgere Tom e conoscerlo di persona, consapevole anche che la madre e la sorella desideravano vederlo di persona, così, su consiglio del fidanzato gli ha inviato la richiesta in una lettera: “Quando il mio fidanzato mi ha chiesto di sposarlo, una delle prima cose che ho pensato è stata: ‘Ma chi mi accompagnerà all’altare?’ Non riuscivo a pensare a nessuno più significativo di Tom. Il mio fidanzato mi ha suggerito di scrivergli una lettera, di modo che Tom non si sentisse costretto o pressato dalla mia richiesta” ha confessato Jeni al Huffington Post.

Qualche giorno dopo aver inviato la lettera Jeni riceve la telefonata di Tom che si dice onorato di poterla accompagnare all’altare. Jeni racconta che la sua decisione ha rallegrato un intera famiglia: “Mia madre è rimasta molto colpita dall’idea, e credo che sia stato un gesto appropriato per onorare mio padre. So quanto era importante anche per lei e per mia sorella conoscere Tom”.

L’intervista concessa al Huffington Post si conclude con la ragazza che lancia un appello in favore della donazione di organi: “La donazione di organi può offrire una seconda opportunità. È un dono eccezionale, generoso e disinteressato, e sempre apprezzato da chi lo riceve”.

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