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Vietato al sacerdote dare la benedizione: scoppia il caso

La vicenda, che ha suscitato sdegno e reazioni, vede coinvolto un prete a cui è stato negato di benedire in nome della laicità.

Don Cristiano Samuele Zentilin – photo web source

Siamo a Precenicco, in provincia di Udine, e il sacerdote era stato chiamato dal sindaco per benedire la mattina del 15 settembre l’inizio dell’anno scolastico dei più piccoli, con l’augurio che possa svolgersi nel migliore dei modi, pieno di serenità, gioia, condivisione. Tuttavia, nel momento in cui normalmente il religioso propone la più antica preghiera cristiana a Gesù, arriva l’intervento vergognoso della maestra dei bimbi.

La vicenda accaduta in provincia di Udine

Il Padre Nostro, per la maestra della scuola elementare “Emanuele Filiberto Duca d’Aosta”, è vietato. Meglio, “non è consentito“. Il sacerdote, letteralmente sconvolto dall’evento che si è presentato ai suoi occhi, ha denunciato il tutto al quotidiano La Nuova Bussola, spiegando come si tratti, purtroppo, dei frutti di una laicità del tutto male interpretata.

“I valori cristiani sono un bene per tutti”, ha provato a spiegare don Cristiano Samuele Zentilin, invitando a non attaccare nessuno ma di certo a compiere una forte presa di coscienza per tutto ciò che, a nostro stesso discapito, stiamo diventando in Italia. Quegli ottanta bambini seduti sul prato, insieme alle autorità civili, compreso il presidente del Consiglio regionale friulano, non hanno potuto recitare con don Cristiano il Padre Nostro perché l’ideologia della maestra non lo permetteva.

La maestra ha interrotto il sacerdote vietandogli il Padre Nostro

Don Cristiano aveva infatti provato a spiegare ai bimbi il significato dell’ora di religione, l’amore e il rispetto che vi vengono insegnati verso tutti, e certamente ancora più verso chi professa un’altra religione. Davanti al blocco della maestra nel momento della preghiera specifica del Padre Nostro, allibito, con Zentilin ha deciso di non contraddirla e di continuare con le formule rituali della Chiesa. 

photo web source

Uno stop che la maestra avrebbe giustificato con la volontà di “non urtare la sensibilità di chi ha un altro credo religioso“. Ma il sacerdote era stato chiamato dalle autorità civili proprio per la benedizione, quindi l’intervento della maestra, che al momento non ha rilasciato dichiarazioni, francamente lascia molti sospetti.

Una cultura di cattiva interpretazione della laicità che diventa ateismo

In ogni caso, è evidente come dietro tale atteggiamento di una maestra di una scuola italiana puzzi, purtroppo, di zolfo. Viviamo in una società che non solo si rifiuta di riconoscere il Signore, ma che ancora peggio avversa in tutti i modi la fede in Lui e nel bene che ci dona, persino utilizzando formule ideologizzate come un presunto “rispetto” di altre fede.

Ma se il messaggio cristiano è proprio quello di amore universale, innanzitutto per le altre fedi e per tutte le Creature, perché mai dovrebbe mancare di rispetto? Si è mai sentito un cristiano che va a vivere in un Paese musulmano o buddhista parlare di mancanza di rispetto se gli alunni di una scuola elementare pregano secondo la loro fede?

“Recitare il Padre Nostro è diventato un atto “politicamente scorretto”

“Recitare in pubblico il #PadreNostro, la preghiera con cui tutti siamo cresciuti, viene ritenuto un atto “politicamente scorretto”, da proibire in pubblico”, è quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, di Forza Italia, con un post su Facebook. “Non sono affatto d’accordo con questa impostazione culturale, che con la scusa di non urtare la sensibilità di persone che possono pensarla in maniera diversa rischia di estraniarci non solo dai nostri valori ma anche dalle nostre tradizioni“, ha continuato il politico.

“Nessuno discute o contesta la laicità dello Stato e dell’istituzione scolastica pubblica, ma stoppare sul nascere la recita di una preghiera davanti a bambini di prima e seconda elementare mi pare davvero eccessivo“. Nel frattempo il consigliere regionale Mauro Bordin, della Lega, ha presentato un’interrogazione all’assessore competente.

“Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere”

“Siamo rimasti di sale, perché non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere. Ho avuto come la sensazione di essere fuori dal mondo”, ha poi spiegato don Zentilin alla Bussola. Il prete, infatti, è stato interrotto mentre stava pienamente svolgendo il suo ufficio, peraltro di fronte ai bimbi ignari di tutto, e questo è stato ritenuto da molti un fatto a dir poco grave. 

LEGGI ANCHE: Ora di religione a scuola: c’è chi vuole abolirla per sempre

“Non deve essere una lotta contro qualcuno”, ha spiegato il parroco, che però ha invitato a riflettere su quanto sta accadendo oggi nel nostro Paese, sul problema educativo assolutamente preoccupante, dei piccoli ma a questo punto anche degli adulti, con le tristi conseguenze che troppo spesso sono sotto gli occhi di tutti. Una vera e propria emergenza educativa, oltre che di fede. Una mentalità che fraintende in pieno il senso della laicità per operare un ateismo aggressivo e intollerante.

L’invito del Parroco a comprendere l’amore dietro la Benedizione di Dio

“A me interessa che si faccia una presa di coscienza collettiva. Non si può tacere davanti a fatti del genere, perché un conto è la laicità e un altro è quello che possiamo trasmettere nella nostra Italia come valori. Qui si parla di valori che vanno al di là del credo religioso, sono un bene per tutti e possono essere riconosciuti come buoni da tutti”, ha spiegato con pacatezza il sacerdote. Che conclude tuttavia con un augurio di speranza.

LEGGI ANCHE: Ddl Zan: lezioni gender a scuola. Genitori infuriati: giù le mani dai bambini!

“Stiamo vivendo un tempo di grande fatica e i cristiani devono rendersi conto che la fede è un dono in più da coltivare e da difendere”.

Giovanni Bernardi

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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