Va in onda in televisione l’intervento del Vescovo contro i vaccini e nello studio scoppia la bufera. Solo in questo modo è possibile sentire parlare del male e dell’anticristo che imperversa nel mondo?
Durante il programma DiMartedì su La7 il conduttore ha mandato in onda il discorso dell’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti contro il Covid e la pandemia, provocando la reazione del noto conduttore Bruno Vespa.
Carlo Maria Viganò è un arcivescovo cattolico italiano e già nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Da tempo le sue tesi, irruente e controcorrente, sono entrate a gamba tesa su diversi argomenti di attualità, talvolta anche ben oltre le righe come quando si è scagliato (più volte) contro Papa Francesco arrivando persino a tacciarlo di eresia.
Chi è Mons. Viganò e quali sono le sue tesi
Dal punto di vista sociale e politico, Viganò ha poi appoggiato in maniera netta la candidatura dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e per quanto riguarda la pandemia e la gestione internazionale della crisi non si può dire che abbia dubbi in merito.
Il religioso è profondamente schierato contro gli organi istituzionali internazionali ed è certo che quello attualmente in corso sia un piano orchestrato dalle èlite per imporre un Great Reset internazionale. Un piano economico volto a destabilizzare il pianeta per imporre gli interessi e i piani nascosti di una piccola cerchia di potenti del mondo.
Mons. Viganò non è certo l’ultimo degli sprovveduti, la sua posizione istituzionale nel Paese più influente del Pianeta infatti gli permette di conoscere da vicino molte cose che i comuni cittadini non conoscono, per questo le sue tesi molto dure sono prese da tanti con grandissima serietà. Solamente, si tratta di affermazione non certo in linea con quanto viene usualmente affermato nelle reti televisive pubbliche o ad esempio sui maggiori quotidiani internazionali.
La sua presenza che destabilizza l’andamento del talk show
Per questo la sua presenza all’interno di un talk show di prima serata non può che creare un vero e proprio polverone, anche se probabilmente alzando gli ascolti di questi programmi che purtroppo paiono essere, stando ai report pubblicati negli ultimi mesi, in costante caduta.
Al pubblico a casa interessa molto più guardare un comune programma di intrattenimento piuttosto che il solito dibattito sui vaccini e i contagi del Covid. Se non altro per l’ansia esistenziale che questi generano, mentre una volta spenta la tv tutto ciò sparisce quasi completamente, permettendo alle persone da casa di vivere in serenità e senza paura.
“In tutte la parti del mondo in cui vige la psico-pandemia il popolo scende nelle piazze a manifesta il proprio dissenso. I media di regime, quindi praticamente tutti, tacciono sistematicamente. Quello che possiamo vedere è che ci stiamo svegliando, ci hanno ingannato per quasi due anni dicendoci che si moriva di Covid per farci accettare mascherine, coprifuoco e lockdown“, sono le parole pronunciare da Viganò nel video andato in diretta su La7.
Un filmato che da settimane circola in rete con grande seguito
Si tratta di un filmato che da settimane circola in rete e che è stato visualizzato da un numero altissimo di persone, girato di cellulare in cellulare. Molti di questi sono stati convinti dalle parole di Viganò, molto in contrasto con la normale informazione prodotta sulla pandemia.
Viganò, da tempo è una delle voci più critiche nella Chiesa e nella società sulla gestione della pandemia, ha definito il Green pass uno “strumento di repressione”, parlando né più né meno di “simbologia satanica del vaccino“. Ha poi spiegato con grande certezza, e non per ipotesi, che esiste un complotto del sistema delle élite per avvantaggiare l’arrivo “dell’anticristo”.
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Insomma, la sua posizione è nettamente contraria alle vaccinazioni e all’utilizzo del green pass, ma c’è da dire che il religioso non ha avuto paura di parlare in un mezzo come la televisione dell’arrivo dell’anticristo. Un tema assolutamente importante e di primo piano, una verità di fede per i cattolici, che fa irruzione in un mondo che sembra avere rimosso o cancellato ogni considerazione su argomenti come questo.
Il commento degli ospiti in studio dopo la visione del video
Alla visione del video, il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa ha commentato laconico con la frase: “Che Dio lo perdoni”. Più pesante c’è andato il direttore della Stampa Massimo Giannini che lo ha definito un “mascalzone”. C’è anche da dire che il video che circola in rete pubblicato e diffuso dallo stesso Viganò è molto più ampio dello spezzone tagliato e mandato in onda sulla rete nazionale italiana.
Le considerazioni fatte dal Monsignore sono molte, e partono dal ricordo della Battaglia di Lepanto per arrivare ai giorni nostri, e in particolare alla Preghiera del Rosario e alla Madonna come l’unica arma che il popolo e i cristiani hanno per sconfiggere l’attuale condizione di male diffuso e che a prima vista pare implacabile. Per Viganò, però, non è affatto così.
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“Oggi il nostro nemico è più subdolo e infido: proprio quanti dovrebbero essere i nostri alleati, coloro che ci dovrebbero aiutare e proteggere dinanzi a una minaccia – non meno temibile di allora – ci muovono una guerra spietata“, afferma nel video, ricordando l’inferiorità numerica dei cristiani vincitori della Battaglia di Lepanto.
“La crisi che attraversiamo parte da una mancanza di valori morali”
“La crisi che stiamo attraversando è così grave: essa parte da una crisi dell’autorità, da una mancanza di principi e valori morali che animi e orienti chi comanda ancor prima di chi obbedisce”, ha affermato Viganò nel video. “Chi ci comanda non svolge il proprio ruolo a favore del popolo italiano ma esegue gli ordini di una potentissima élite finanziaria. Chi oggi comanda veramente non fa parte delle Istituzioni, ma se ne avvale corrompendone i funzionari, ricattando coloro che ha messo lì per poterli manovrare a proprio piacimento, estromettendo gli onesti, controllando l’opposizione“.
“Se i nostri governanti avessero davvero a cuore il bonum commune e non dovessero obbedire ai loro mandanti, avrebbero curato il virus senza sottostare agli ordini dell’industria farmaceutica da un lato e dell’élite globalista dall’altro”, è la tesi portata avanti dal religioso.
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“Comprendete bene, cari fratelli e sorelle, che quando un’autorità che è finalizzata al bene dei cittadini viene usata per corromperli, impoverirli, schiavizzarli e addirittura debilitarli o eliminarli fisicamente, lo fa usurpando il potere. L’obbedienza che ci viene chiesta a leggi tiranniche diventa complicità, perché con un ricatto ci impone azioni irrazionali e potenzialmente dannose, che in normali condizioni rifiuteremmo di compiere“, continua il religioso.
L’appoggio di Viganò alle proteste e la replica da parte del Vaticano
Spiegando che “per questo ci sono tante manifestazioni e tante proteste, e per questo è auspicabile un coordinamento che le renda sempre più efficaci e sempre più partecipate. Per questo dobbiamo sperare che il Signore susciti anche delle persone oneste e animate da sani principi, da nobili ideali, da vero senso del dovere che possano creare un’alternativa concreta e condivisibile – senza infiltrazioni massoniche e senza gatekeeper – al desolante panorama politico, sociale e religioso odierno“.
“Ma se state organizzandovi per fronteggiare la minaccia che incombe su di voi da parte di una classe politica, medica e dell’informazione che ha tradito tutti gli ideali e la deontologia che dovrebbe animarne la loro azione; dall’altra parte è indispensabile dare un’anima cristiana a questa civile protesta, perché si mantenga moralmente nobile e perché possa sperare di avere successo e di essere benedetta da Dio“, ha concluso il religioso.
A Viganò ha però replicato nelle ultime ore un altro prelato vaticano, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia. “In Italia abbiamo avuto oltre 130mila morti, nel mondo alcuni milioni. L’economia mondiale è in grandissima difficoltà, centinaia di migliaia di persone hanno perso il lavoro. Come si fa dire che la pandemia non esiste?”, ha attaccato Paglia, al contrario molto attivo nella sponsorizzazione del vaccino, che lo stesso Papa Francesco ha definito nientemeno che “un atto d’amore“.
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“Chi nega la pandemia nega che il mondo in questi due anni è drammaticamente e profondamente cambiato e c’è bisogno di un profondo rinnovamento economico, politico, sociale e morale per dare giustizia, accesso alla salute, a partire proprio dai vaccini, e garantire la tutela della vita a tutto campo”, ha concluso Paglia. Da parte sua, nelle ultime settimane Viganò aveva invitato i vescovi americani a prendere le distanze dal Vaticano definendo la campagna di vaccinazione “un’azione satanica contro Dio“. Vedremo come andrà a finire.