Quando è morto Vincent Lambert?
Questa mattina alle 8:24, lo ha comunicato il nipote.
Si è conclusa la lunga battaglia per la vita dei coniugi Lambert
Ormai era solo questione di tempo, lunedì scorso i coniugi Lambert, i genitori di Vincent, avevano ammainato le bandiere e si erano arresi all’ineluttabilità del destino deciso in tribunale per il figlio. La loro resa è arrivata solamente nel momento in cui si sono resi conto che non c’era più nulla da fare per ribaltare la sentenza della Corte Suprema che giudicava lecita l’interruzione del sostentamento per il figlio.
Vincent ha tenuto duro finché ha potuto, ma alla fine si è spento questa mattina alle 8:24. A dare la notizia è stato uno dei suoi nipoti, François. Si conclude dunque con una sconfitta la battaglia di Jean e Vivianne, ma anche quelle delle associazioni a tutela dei diritti dei tetraplegici e delle associazioni pro vita (sempre attive in questi casi). Eppure per gli intrepidi sostenitori di questa battaglia ad essere sconfitta è la vita stessa. Al momento nessuno dei familiari del 42enne tetraplegico ha voluto rilasciare un’intervista.
La battaglia legale per la vita di Vincent Lambert
La battaglia legale dei genitori di Vincent, la moglie ed i fratelli erano concordi con l’interruzione dei trattamenti, è iniziata quando l’ospedale di Rems in cui era ricoverato da oltre 10 anni ha comunicato loro che avrebbero interrotto le cure. I medici sostenevano che non vi erano possibilità che migliorasse e che continuare ad alimentarlo artificialmente era solo un accanimento terapeutico. I genitori dell’uomo hanno quindi fatto ricorso in tribunale, ma in tutti i gradi di giudizio è stata data ragione ai medici.
Il 30 aprile scorso, poi, è giunta la decisione del Consiglio di Stato, il quale ha giudicato in favore della struttura medica ed ha dato il permesso di procedere con l’interruzione dei trattamenti. I sostentamenti sono stati interrotti in maggio, ma lo stesso giorno è giunta una sentenza della Corte d’appello di Parigi che ha costretto il personale medico a fare un passo indietro. Solo in seguito ad un ricorso del ministro della Salute francese la Corte Suprema ha invalidato la sentenza della Corte d’Appello di Parigi.
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Luca Scapatello