Difende la Madre e il Padre: l’Arcigay lo lapida con feroci insulti

L’ideologia gender è sempre più agguerrita. Non basta voler cancellare le figure di padre e madre, ma si attacca anche brutalmente chi esprime la propria opinione. 

don Maurizio Patriciello
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È quanto tristemente avvenuto nei confronti di padre Maurizio Patriciello, specchiato sacerdote campano da sempre in lotta per i diseredati, i deboli, gli emarginati, e soprattutto contro ogni forma di sopruso, di intimidazione, di mafia. Padre Maurizio nei giorni scorsi ha scritto su Facebook il suo pensiero riguardo alla teoria gender e alla vergogna di chi vorrebbe cancellare madre e padre per sostituirli con neologismi burocratici da film di fantascienza, come sono genitore 1 e 2.

La propria opinione sui social, poi la violenta intimidazione dell’Arcigay

“Ho messo un post su Facebook per dire che sono per dare un nome a un padre e una madre. L’Arcigay di Napoli mi ha dato dell’odiatore, del trumpista e ricoperto di insulti a mezzo stampa. L’intolleranza totalitaria dei tolleranti mi preoccupa”, ha spiegato padre Maurizio. 

Sono nato da un padre e una madre. Mio padre si chiamava Raffaele, mia madre Stefania. Mio padre era maschio, mia madre femmina. Sono loro eternamente grato per il dono immenso della vita”, ha continuato don Patriciello. “Genitore 1 e genitore 2 mi ricordano le prime addizioni alla scuola elementare. Un obbrobrio. Smettiamola. Facciamo le persone serie. E badiamo ai veri problemi del Paese”.

Madre e Padre, due realtà che non si possono sostituire

Madri e padri, infatti, come spiegano gli psicologi sono del tutto irrinunciabili e insostituibili. Le differenze, che partono dal chiamare le cose con il giusto nome, sono ciò che da forma e giustizia alla vita. Rendere tutto uguale, uniforme, neutro e asessuato non è nulla che ha a vedere con l’umanità, ma solo con le macchine. Con il pensiero cioè freddo e calcolatore di una società che ha smarrito sé stessa e la strada da percorrere.

Senza contare che questo linguaggio, che proviene da ambienti fortemente ideologizzati e che si proclamano a parole portatori dell’emancipazione, della libertà e del progresso, e con loro anche delle battaglie femministe, non fa altro che dimostrarsi un vero sfregio anche alla libertà e alla unicità della donna.

Dietro il linguaggio Lgbt, la cancellazione di maschile e femminile

Dietro il linguaggio freddo e politicamente corretto, infatti, si nascoste la vera e propria cancellazione della donna. Di conseguenza, l’annientamento di decenni di lotte femministe. Alla mamma, infatti, viene chiesto di essere “genitore“, come alla donna si sostituisce negli Usa la dicitura “persone con le mestruazioni”, come ha denunciato anche l’autrice di Harry Potter J.K. Rowling.

Da qui si origina l’appello del sacerdote campano. “Donne di tutto il mondo, unitevi. Un simpatico abbraccio a tutti e a tutte”. “Mai una parola di offesa. Non è il mio stile”, ha spiegato Patriciello su Avvenire, interrogandosi sui toni e la piega di intolleranza che sta prendendo la nostra società, sempre più vittime del pensiero unico e dell’ideologia del politicamente corretto, strumento degli interessi di grandi potentati internazionali che lavorano all’oscuro dell’opinione pubblica.

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Preoccupa la brutale intolleranza dei sedicenti “tolleranti”

“L’intolleranza dei tolleranti è così spropositata verso chi esprime una sua opinione che mi preoccupa e mi fa pensare a un pensiero integralista che nasconde una visione totalitaria”, ha così constatato padre Maurizio, che si è visto vittima di violenti e surreali attacchi da parte del segretario dell’Arcigay di Napoli, che ha minacciato di volere mettere in piedi una manifestazione a Caivano, invocando una fantomatica “punizione” al sacerdote per mano, pensate un po’, persino del Papa.

lgbt fede gesù polonia
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“Naturalmente non smetterò di esprimere le mie opinioni. E di volere bene a tutti”, ha concluso Patriciello. “Sono un cristiano, un prete, un cittadino Italiano. Questo germe di odio mi preoccupa: davvero un prete non può esprimere nemmeno un’ opinione? Non è questa la strada da percorrere. Una cosa sono le idee, altra cosa è la calunnia, altra cosa ancora sono le persone verso cui tutti abbiamo il dovere di inchinarci”.

Giovanni Bernardi

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