Cresce l’allarme per il cosiddetto virus di Wuhan, il coronavirus capace di provocare sintomi respiratori gravi e di cui si teme la diffusione su scala mondiale
Di fronte agli allarmismi, i cristiani hanno l’antidoto più potente: la preghiera. “Coloro che hanno fede in Dio preghino per la situazione in Cina”
Sono stati sospesi voli per e dalla Cina, cancellata la gara di coppa mondiale di sci, diverse multinazionali hanno fermato le proprie attività, come ad esempio Ikea che ha chiuso la metà di tutti i suoi negozi. Tutta la nazionale cinese di calcio femminile è in quarantena in Australia.
Anche se il contagio è rallentato negli ultimi giorni, al momento si parla di 132 vittime accertate del Virus di Wuhan, con dieci casi in Europa: 4 in Germania, 5 in Francia e uno in Finlandia. Si attende il volo dalla città di Wuhan, dove pare sia partito il virus, il volo di ritorno nel nostro paese di 60 italiani, e nel frattempo si pensa a come verrà gestito dalle autorità nazionali il periodo di quarantena dopo il rientro.
Un contagio che pare ancora più grande di ciò che è stata la Sars nell’ormai lontano 2002, che tuttavia fece in totale 349 morti. I video mostrano strade cinesi deserti, gli economisti parlano di un freno del 5% dell’economia nazionale.
In Italia lo studio del genoma del Coronavirus è effettuato da un team di epidemiologi del Campus Biomedico di Roma, guidati dal direttore Massimo Ciccozzi. Lavoro che consiste nell’analizzare le sequenze del virus, sovrapporle e sondarle fino ad ottenere risposte, la prima della quale – già pubblicata online dal Journal of medical virology – ha riguardato l’origine del virus, che pare essere quella di un pipistrello. E quindi, ha spiegato il medico, l’ipotesi che sia nata dalla macellazione di questo genere di carne, e il contatto delle mani nude con il sangue di questo animale.
Pare infatti che in Cina il consumo di animali selvatici sia diventata una sorta di moda. Così la città di Wuhan sembra essere diventata il centro di un novello incubo apocalittico, che sfida la nostra tranquillità e che pare volerci tutti più spaventati, piombati in una peste di manzoniana memoria. E nel frattempo hanno cominciato a proliferare false notizie di ogni tipo. Ma non dobbiamo farci travolgere dagli allarmismi, e a queste il cristiano possiede l’antidoto più forte di tutti: la preghiera.
Come ha invitato a fare anche Papa Francesco, domenica al termine dell’Angelus. “Desidero pregare per le persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina”, ha detto il Papa. “Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese già messo in atto per combattere l’epidemia”. O come ha chiesto anche padre Shanren, “il prete della montagna”, un noto sacerdote blogger che vive nel Nord della Cina: “Coloro che hanno fede in Dio preghino per la situazione in Cina”.
Anche la Chiesa cinese ha pubblicato le misure di prevenzione da utilizzare nei templi e nelle parrocchie, con il cardinale John Tong Hong, l’arcivescovo di Hong Kong, che ha chiesto ai fedeli di prendere parte a questa battaglia collettiva contro l’epidemia, invitandoli “a fare del loro meglio, attraverso la preghiera e la pratica delle virtù della fede, della speranza e dell’amore, per unirsi al governo e al pubblico in generale nella lotta contro la nuova epidemia del virus”.
Dopo lo scampato pericolo della Costa Smeralda con i seimila passeggeri bloccati a bordo per accertamenti, a Roma è arrivata la conferma dei primi due casi accertati di Coronavirus. Le persone colpite sono due cittadini cinesi ricoverati in buone condizioni allo Spallanzani. Il Premier Conte ha ribadito di non cadere in facili allarmismi, che l’italia si è fatta trovare pronta per fronteggiare l’emergenza. Bloccati i voli da e per la Cina.
Giovanni Bernardi
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