Cosa mette in dubbio le convinzioni di Vittorio Feltri su Dio?
La bellezza e la perfezione dei gatti fanno riflettere Vittorio Feltri.
Vittorio Feltri è ateo ma…
Vittorio Feltri è un giornalista noto a tutti, il direttore di Libero è stato spesso al centro della cronaca per i suoi titoli esagerati, polemici, satirici e volutamente controversi. Il suo stile di scrittura, sul quale (esagerazioni a parte) c’è poco da contestare, può piacere o meno, ma è indubbio che con questo riesca ad attirare l’attenzione. Di recente Feltri ha scritto un articolo in cui confessa che il dubbio sull’esistenza di Dio gli è venuto in qualche occasione.
Ora, dato la motivazione addotta, non mi è chiaro se tale affermazione possa essere sincera o se si tratta semplicemente è un artificio retorico per esaltare fino all’ennesima potenza (d’altronde cosa c’è più alto di Dio creatore) la passione che nutre per i gatti. L’articolo infatti è un elogio di questi amici a 4 zampe e nelle frasi iniziali Feltri scrive: “Sono agnostico, per non dire ateo, ma il corpo di un piccolo felino impegnato a saltare, correre, rotolarsi nell’ erba, arrampicarsi su un albero o semplicemente a sbadigliare o a lavarsi è talmente bello e affascinante da suscitare in me il sospetto che Dio possa esistere”. Il motivo di questo dubbio? Semplice: “perché soltanto un dio è in grado di progettare un essere così incantevole”.
La perfezione del mondo è prova sufficiente per l’esistenza di Dio?
Prendendo spunto dall’affermazione contenuta nell’articolo, mi viene da pensare che sia possibile allargarla a tutto il creato. Chiunque al mondo abbia dei dubbi sull’esistenza di un Dio creatore, plasmatore della realtà e della razza umana, non può negare di aver provato qualche dubbio nell’osservare la perfezione che ci circonda. Se rimaniamo in ambito naturale, è sbalorditivo come un ecosistema si bilanci con la presenza di insetti, vegetazione ed animali e riesca attraverso questa coabitazione a rinnovarsi in un perpetuo ciclo vitale. La perfezione può essere trovata nel balletto che compiono le api per comunicare tra loro, nell’organizzazione operaia delle formiche e nelle fasi che portano un bruco a tramutarsi in una splendida farfalla.
La perfezione del creato la si può trovare nel microscopico, nell’osservare come le cellule del nostro organismo si riproducano alla perfezione, nell’osservare come ogni piccola parte del nostro corpo concorra, in un lavoro di coordinazione che ha del miracoloso, a costituire un singolo essere umano, in grado di scrivere, pensare e creare. Non so dire se i gatti abbiano davvero messo in dubbio le certezze del noto giornalista, ma di sicuro la perfezione della natura che circonda, se non opera divina, è divina essa stessa.
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Luca Scapatello
Fonte: Libero