Svolta nelle indagini sulla morte del piccolo Gioele Mondello e della Dj Viviana Parisi? Potrebbe esserci stato l’investimento di un furgone.
Secondo i periti, infatti, “il furgone ha investito l’auto di Viviana, Gioele non era sul seggiolino”. Insomma, si tratterebbe di nuovi elementi che rivoluzionerebbero le prime ipotesi sulla morte del piccolo Gioele, un dramma che ha investito la Sicilia e l’Italia intera.
Durante gli accertamenti degli esperti, soffermandosi in particolare sull’incidente avvenuto in galleria, sarebbero emersi nuovi elementi di grande importanza. Dai dati recuperati sembrerebbe infatti che erano in movimento sia l’auto di Viviana Parisi che, allo stesso tempo, anche il mezzo degli operai dell’autostrada.
Una constatazione che, a differenza di quanto si credeva in un primo momento, svela che il furgone potrebbe essere stato in movimento. E che potrebbe anche avere tentato di invadere la corsia di sorpasso. In questo modo, potrebbe avere avuto luogo il tragico incidente.
L’auto di Viviana quindi potrebbe essere stata investita dal furgone degli operai che si occupavano di manutenzione delle autostrade. I consulenti delle famiglie Mondello e Parisi, Camelo Costa e Giuseppe Monfreda, a seguito dell’esame di oggi pomeriggio all’autosoccorso “Letizia” di Brolo, ne sono praticamente certi.
Le indagini sono proseguite anche sull’auto di Viviana. I periti rivelano anche che, “secondo i primi riscontri, il seggiolino dove viaggiava Gioele era slacciato e non attaccato all’auto”. Seggiolino che però, tuttavia, non era utilizzabile. Quindi il piccolo Gioele era probabilmente seduto dall’altra parte dell’automobile.
“Abbiamo esaminato tutti i danni, il camion aveva già subito delle riparazioni perché era stato sequestrano non nell’immediatezza, ma fortunatamente nella porta coinvolta nell’incidente non aveva subito riparazioni quindi abbiamo potuto fare le nostre analisi”, spiegano i periti.
Ora si cercherà però di ricostruire meglio la dinamica dell’incidente direttamente sul luogo in cui è avvenuto, ovvero nella galleria Pizzo Turda sulla A20 Messina Palermo nei pressi di Caronia. Il procuratore di Patti Angelo Cavallo, in conclusione, ha spiegato che tutte le ipotesi sono ancora aperte.
“Non escludo niente, ancora tutte le ipotesi sono aperte”, ha affermato. “Aspettiamo l’esito delle consulenze, mi sembra quanto meno azzardato trarre conclusioni da eventuali dichiarazioni di consulenti che hanno appena iniziato il loro lavoro”.
Giovanni Bernardi
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