In nome di una laicità purtroppo male intesa, vogliono sradicare le statue simbolo della cristianità, come quella di San Michele Arcangelo. Ma non tutti restano a guardare e scattano le proteste.
La vicenda ha scatenato un dibattito in cui si sono riportate al centro le radici cristiane che dovrebbero essere patrimonio comune.
A portare avanti questo atto di intolleranza contro i cristiani è stata l’associazione “Libre Pensée”, ovviamente di ideologia ultra-laicista e anti religiosa, con quattromila iscritti. Una delle battaglie maggiormente portate avanti da questa associazione è proprio contro i simboli religiosi, e nello specifico contro quelli cristiani.
In particolare, i loro bersagli sono gli asili nido, ma anche le statue di santi negli spazi pubblici. Come accaduto nel 2018, quando hanno fatto spostare una statua di San Giovanni Paolo II, eretta dodici anni prima in una piazza pubblica a Ploërmel, piccolo paese del Morbihan.
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In nome di una laicità purtroppo male intesa, vogliono sradicare dalle città le statue simbolo della cristianità, in questo caso quella di San Michele Arcangelo. Ma non tutti restano a guardare e scattano le proteste.
Tutto ha inizio il 16 dicembre 2021, giorno in cui il tribunale amministrativo di Nantes ha richiesto di abbattere la statua di “San Michele e il drago” che era stata inaugurata solamente tre anni prima, nell’ottobre 2018, e posizionata nella piazza davanti alla Chiesa di Saint-Michel del comune di Les Sables-d’Olonne, in Vandea.
L’accusa dell’associazione stavolta verso la statua di San Michele è quella di essere un “oggetto religioso manifesto”, e tanto basta a loro avviso per essere censurati. L’appello è alla legge francese del 1905 sui rapporti fra Chiesa e Stato, che ne ha decretato da allora la separazione. É evidente però che si tratta di un gesto di puro fanatismo anti cristiano che non vorremmo mai vedere nel nostro continente, le cui radici sono ben ancorate nella fede in Cristo.
Ancora più lo sono quelle della Francia, un tempo cristiana, e per questo nel paese non tutti se ne stanno in silenzio a guardare quanto sta accadendo. “Di fronte a questo abuso, la città non rimarrà passiva”, è quanto ha infatti affermato il sindaco Yannick Moreau, invitando i cittadini a decidere sul posizionamento o meno della statua.
Al sindaco locale, però, a livello nazionale si è affiancato il candidato conservatore alle presidenziali francesi, Éric Zemmour, che ha difeso a spada tratta la statua dell’arcangelo dichiarando che “non permetteremo a noi stessi di essere sradicati da un braccio armato giudiziario ostile alle tradizioni cristiane”. I video mostrano la folla racconta alla statua che applaude con decisione il politico, che ha fatto appello al “patriottismo” della regione francese della Vandea.
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“Non è una statua innocua, è prima di tutto il simbolo delle nostre tradizioni, delle millenarie radici cristiane”, ha detto Zemmour, sottolineando senza timore: “La Francia è stata fatta dal cristianesimo, che lo piaccia o no”. Di fronte alla confusione che purtroppo attanaglia l’Europa da secoli, e oggi più che mai, è un appello da non lasciare cadere in secondo piano. Che speriamo possa difendere la statua di San Michele Arcangelo dagli attacchi di chi non condivide la sua lotta contro il male.
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