Riprendiamo questo articolo da www.uccronline.it per dimostrare come l’attacco alla Chiesa Cattolica sia in atto cercando di infangarla con ogni forma di calunnie vergognose e costruite ad arte per arrivare allo scopo di screditarla. L’ultima bufala propagandata in ordine cronologico, è quella che parla dei lauti e spropositati stipendi dei vescovi che secondo l’articolo del giornale percepiscono somme elevate pari a 4,000 euro al mese e vivono in appartamenti faraonici in barba alla povertà evangelica annunciata da Cristo.
I cardinali che lavorano in Curia non vivono da ricchi e da fastosi: vivono in un appartamentino, sono austeri, loro, sono austeri», ripete Papa Francesco. Nonostante questo e nonostante la suacontinua ripetizione che «il Vangelo non condanna affatto i ricchi, semmai le ricchezze quando diventano oggetti idolatrati», i media continuano a battere il chiodo sugli stipendi di preti e vescovi.
Nei giorni scorsi si è parlato della presunta “pensione d’oro” del card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana. Lo ha fatto su Il Giornale la giornalista Anna Maria Greco, inventandosi che il cardinale percepirebbe 4000 euro al mese per i 3 anni in cui è stato arcivescovo ordinario militare. Subito è arrivata la risposta da parte di Famiglia Cristiana, che ha citato la smentita della CEI: Bagnasco percepisce come trattamento previdenziale 650,50 euro. In difesa del card. Bagnasco anche il suo “vice”, mons. Nunzio Galantino, che ha testimoniato la sobrietà di vita del presidente della CEI, precisazioni corrette sono state pubblicate anche da Avvenire e Vatican Insider.
Dopo due giorni, il 29 maggio, un collega della Greco, Fabio Marchese Ragona, sempre su Il Giornale, ha preso atto che non esiste «nessun privilegio» e nessuna pensione d’oro. Grazie anche ad una lettera arrivata dall’Inps, viene quindi confermata la cifra di 650,50€, prelevata dal Fondo Clero e nessuna pensione per gli anni in servizio come Ordinario Militare. Lo stipendio del presidente dei Vescovi italiani, ammonta attualmente a 1300€ netti al mese e 29.822,00€ lordi all’anno.
La cifra trova conferma dai tariffari vaticani, in cui si indica che un giovane prete riceve circa 800€ al mese, un parroco circa 1000€ e un vescovo, appunto, 1.300€ (un’inezia, se paragonato allo stipendio di un qualsiasi dirigente). Lo stesso card. Bagnasco ha dichiarato in un’intervista: «Venga a fare un giro con me nei vicoli di Genova: vedrà i migliaia di pasti che prepariamo nelle nostre mense, i piccoli alloggi che abbiamo allestito per le ragazze madri e per i padri separati, che dormono in macchina, se ancora ce l’hanno. Sento lamentele per il tetto di 240 mila euro agli stipendi pubblici. Sa quanto guadagna un vescovo? Milletrecento euro. Il parroco e il curato ancora meno».
Lo stipendio di un prete, spiega Franca Giansoldati su Il Messaggero, è «in media mille euro netti al mese, praticamente quello che guadagna un operaio o un bracciante agricolo». Senza contare che spesso parte dello stipendio viene devoluto a chi non lo ha proprio, come hanno fatto i preti bergamaschi, in accordo con il vescovo Francesco Beschi, destinandolo a coloro che hanno perso il lavoro. Benedetto XVI riceve 2500 euro di pensione, una cifra ridicola per un ex capo di Stato. Francesco, invece, non riceve alcuno stipendio ma può attingere liberamente dalle donazioni ricevute dai fedeli tramite l’Obolo di San Pietro.
Più che le fantomatiche “pensioni d’oro” bisognerebbe ridurre le mediatiche “bufale d’oro”.