Vuoi un sabato sera più bello, ci divertiamo senza droga e alcol scopri come

 

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Lo scorso sabato 200 giovani si sono riuniti per la terza volta consecutiva per festeggiare il sabato sera. Non si tratta però di un enorme gruppo di amici, bensì di un gruppo di giovani che ha deciso di passare il suo sabato in maniera anticonvenzionale nella Chiesa di San Giovanni Bosco di Modena per ascoltare e commentare passi del Vangelo sotto la guida esperta di un Vescovo.

 

L’idea degli incontri è nata per caso durante la giornata della gioventù tenutasi a Cracovia lo scorso luglio: quell’esempio di passione e fede vissuta in collettività da giovani provenienti da tutta Europa ha ispirato Monsignor Castellucci che ha proposto al servizio pastorale giovanile del modenese una “Scuola di preghiera biblica”. Il processo mentale che ha portato a questa idea ci viene spiegato dallo stesso Monsignor Castellucci: “Abbiamo pensato allo stile di preghiera che avevamo lì in Polonia e agli incontri che facevamo con i ragazzi e ci siamo detti che fare qualche ritrovo per imparare a pregare sul Vangelo poteva essere utile per tutti. Pensavamo che si sarebbero iscritte 20-25 persone. Poi quando arrivavano le adesioni ci siamo resi conto del numero che si configurava”.

 

Quell’esperienza basata su una modalità di interazione semplice ed immediata, i giovani compilavano delle lettere in cui ponevano delle domande sulla vita, su Dio e sulla religione a cui cercava di rispondere il Vescovo, ha colpito la comunità ecclesiastica modenese. Don Erio è rimasto impressionato da come i giovani riescano a districarsi in un mondo frenetico e confusionario come quello moderno, ha compreso che un aiuto costante sarebbe stato apprezzato da questi, già troppo impegnati a comprendere il proprio io per rispondere ad interrogativi più grandi.

 

La Scuola di Vangelo è nata quasi per sfida, ogni sabato (giorno scelto per cercare di raggruppare più giovani dati gli impegni scolastici) viene affrontata un ora di preghiera e riflessione che viene seguita dalla serie di domande che giovani pongono a Don Erio e a cui lui cerca di rispondere nella maniera più completa possibile. Il vescovo ha anche cercato di spiegare a questi ragazzi in cosa consiste la preghiera e come ci si deve rapportare con Dio: ”Dio non accetta con noi un rapporto clientelare, non accetta condizioni, perché altrimenti ci dimenticheremmo della cosa più importante: siamo suoi figli. La nostra preghiera viene sempre esaudita, ma nel senso della Pasqua, nei tempi e nei modi che il Padre conosce per poterla esaudire pienamente. E noi non possiamo fare altro che fidarci, con umiltà”.

 

Gli incontri terminano con momenti di fraternità tra ragazzi, questi vengono lasciati tra loro con castagne, vino e cioccolato. Si tratta di una variante alle classiche serate tra ragazzi che sostituisce la preghiera all’uso sconsiderato di alcol, un’alternativa che i ragazzi hanno apprezzato immensamente, perché come dice la giovane Elena: “Questa proposta non credo sia un’opposizione alle solite attività del sabato sera. È solo un sabato sera più bello, perché le chiacchiere e gli incontri, se c’è Gesù, hanno più gusto”.

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