Quali pericoli cela il mondo del web per i nostri ragazzi?
Sexting, la diffusione di immagini intime, cyberbullismo, quale protezione dei minori che navigano sul web.
Sono questi alcuni degli argomenti che impauriscono i genitori, e che attanagliano chi deve creare leggi apposite.
Cos’è il sexting?
I pericoli ai quali bambini, adolescenti e ragazzi si affacciano quando sono sui social o navigano sul web sono tanti: si ritrovano protagonisti di immagini intime diffuse a loro insaputa, possono cadere nella rete dei bulli del web, possono essere protagonisti di diffusione di contenuti di natura sessuale. Quest’ultimo fenomeno, tecnicamente conosciuto come sexting può portare, chi lo subisce, anche a danni psicologici gravi, sino a rasentare la depressione.
Il sexting deriva dall’unione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (pubblicare testo). Quindi inviare, ricevere, condividere testi, video o immagini sessualmente esplicite o inerenti la sfera sessuale. E’ necessario parlare con i giovani di questo problema: “Secondo alcune ricerche il 30% degli adolescenti fa sexting”, spiega il giornalista A.Morra, “e molto spesso, non si rendono nemmeno conto che, premendo invio sul loro cellulare, nessuno può impedire a quella foto di fare il giro del mondo in pochissime ore”.
Secondo il giornalista A.Morra, autore del libro Pronolescenza (una vera e propria “indagine” su come si comportano i ragazzi, oggi, sul web) analizza che il 35% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting e che 2 ragazzi su 10 hanno sperimentato almeno una volta lo scambio di materiale intimo via web (secondo, anche, i dati forniti da Telefono Azzurro).
Quali sono i rischi del sexting
Come affrontare questo grave problema, e quali sono i rischi del sexting? Fornendo utili consigli ai genitori questo sì, ma anche riuscire a dialogare con i ragazzi di queste tematiche. Morra, nel suo libro, fornisce una serie di esempi di persone che sono anche arrivate al suicidio dopo che hanno visto delle loro foto osè sul web (vedi il caso di Tiziana Cantone): “Ogni giorno sono presenti, nelle cronache, esempi di persone che cadono nella rete del sexting e che tentano il suicidio o hanno attacchi di panico”, dichiara il giornalista.
Da alcuni anni a questa parte, assistiamo a una vera e propria dipendenza da web e cellulari, non solo da parte dei giovani ma anche da parte degli adulti: “E’ la droga del XXI secolo” – dichiara Morra.
Discutere con i propri figli, parlare ed affrontare questi discorsi e, se nel caso fossero caduti in questa rete, parlare anche con gli avvocati. Non permettiamo ai giovani di gettare la loro vita, la loro bella vita nel nulla.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va