Monsignor Hinder, Vicario Apostolico dell’Arabia Meridionale, è stato lieto di poter annunciare che padre Tom Uzhunnalil è stato finalmente liberato dalla prigionia: “Il vescovo ringrazia tutti coloro che sono stati coinvolti negli sforzi per il rilascio e tutti coloro che nel mondo hanno pregato in modo incessante per il sano rilascio di p. Tom”. Il vicario spiega come il lavoro incessante del governo di Omam sia stato fondamentale per questo eccellente risultato e si riserva di condividere, sempre attraverso il sito del vicariato, ulteriori informazioni a riguardo.
Padre Tom, 57enne sacerdote indiano nato a Ramapuram (Kerala, India), era stato rapito il 4 marzo del 2016 mentre si trovava in una casa per anziani gestita dalle suore di Madre Teresa ad Aden, Yemen. Il parroco salesiano era stato mandato in quel luogo 4 anni prima per assolvere al ruolo di cappellano della struttura. Quel giorno un gruppo di fondamentalisti islamici ha fatto irruzione nella casa di cura ed ha ucciso quattro suore, ma ha lasciato in vita il sacerdote come possibile pedina di scambio in un futuro accordo con il governo o con la Chiesa Cattolica. Dopo un anno e mezzo di prigionia padre Tom è finalmente libero, si trova ad Omam e presto verrà trasferito in India dove potrà riabbracciare i suoi cari.
La notizia della liberazione del sacerdote salesiano è stata salutata con grande emozione dal cardinale Isaac Cleemis Thottunkal, presidente della Conferenza episcopale dell’India, il quale in un’intervista concessa ad ‘Asia News’ ha detto: “Siamo pieni di gioia e di gratitudine verso tutti coloro coinvolti nel processo per il rilascio di p. Tom, soprattutto il governo dell’India, del Kerala e tutte le persone di buona volontà, che hanno pregato per la salvezza e il rilascio di p. Tom”. La medesima reazione di gioia che ha esternato la madre superiora delle Missionarie della Carità (le stesse che avevano come cappellano padre Tom) Mery Prema: “Sono sopraffatta per questa bella notizia. E do lode a Dio per la sua misericordia. Non abbiamo mai abbandonato la speranza che un giorno p. Tom sarebbe stato rilasciato. La sua fotografia è fissata sulla tomba della Madre. Le sorelle, i poveri e la gente hanno pregato ogni giorni per la sua liberazione. Diamo gloria a Dio e ringraziamo tutti coloro che hanno pregato e lavorato in modo instancabile per il rilascio di p. Tom”.
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